La Puglia come crocevia

di Loredana Capone

photo: ESA Image captured by the Copernicus Sentinel-3 Mission

Messapi, figli di Sparta, Romani, Bizantini, Longobardi, Ostrogoti, Saraceni, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi. L’elenco dei popoli che nei millenni di storia della penisola pugliese hanno attraversato, vissuto e arricchito queste terre, potrebbe dilungarsi ancora e ancora.

La Puglia, per centralità geografica in quello che era il mare tra le terre e centro di quel mondo, il nostro mediterraneo, per vocazione delle popolazioni autoctone e per caratteristiche del territorio stesso, è stata crocevia e luogo di progressivo melting pot ben prima che il termine anglosassone venisse anche solo coniato. Per noi, genti di Puglia, abitanti di un territorio peninsulare caratterizzato da 940 chilometri di costa, il rapporto con “l’altro” è sempre stato confidenziale e inevitabilmente (e fortunatamente) diretto.  Alle cosiddette “diversità” abbiamo sempre dato del “tu”. E lo abbiamo fatto per una sorta di approccio genetico, di un popolo che ha imparato negli anni a essere orgoglioso della propria identità perché questa non è mai stata monolitica, ma sempre in movimento, dinamica, multipla, ricca.

Un popolo, quello pugliese, che una volta incontrato l’altro non chiede mai la provenienza geografica ma solo “di chi sei figlio?”. E lo fa per sapere quali sono le sue radici, la sua identità, mai per separarsene ma per poter avviare un processo di naturale integrazione e scambio.

Questo approccio è rimasto intatto anche nella storia recente, quando la nostra Puglia è diventata meta turistica tra le più ambite e ricercate al mondo. Credo che la forza di questo risultato sia certamente da ricercare in un paesaggio che è un dono di Dio e della Natura, nelle architetture che fanno ripercorrere quelle culture che nei secoli hanno vissuto queste terre, nel lavoro importante che le Istituzioni hanno deciso di fare per creare le condizioni logistiche, per promuovere la Puglia nei mercati internazionali, per stimolare il settore alla continua formazione. Ma alla base di tutto ci sono le donne e gli uomini di Puglia, che davanti a un turista, a un visitatore, non si approcciano come fosse un semplice “cliente”. Vedono la persona, con la quale interagire, costruire legami e relazioni.

La rivista “The Egg Journal” ha il merito di essere un nodo di alcuni di questi percorsi che hanno intrecciato nel proprio cammino la nostra Puglia. Sono nodi stretti con autori e personaggi illustri che, arrivati in Puglia in maniera temporanea o addirittura stanziale, trovano in questa rivista il luogo per regalarci il loro punto di vista, attraverso parole e immagini. Una rivista prestigiosa che, nel solco della storia pugliese, mette al centro il ruolo, lo sguardo, i pensieri di chi percorre un cammino in questa terra e ci aiuta a sostenerne il percorso di promozione.

Infine, una suggestione sulla scelta dell’intitolare questa pubblicazione “The Egg Journal”. L’uovo, inteso come simbolo, lo si ritrova in varie culture del mondo; può essere associato alla creazione, all’origine e alla nascita nel mondo. Ecco, credo sia affascinante e puntuale l’idea di concepire lo scambio con l’altro come capacità di rinascere ogni giorno, senza dimenticare le radici, ma con lo spirito di chi guarda alle diversità come unica via per migliorare e migliorarsi.

Loredana Capone  

Presidente del Consiglio della Regione Puglia

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